Agognate vacanze 2012, location: Palma di Maiorca; alloggio: appartamento ultra carino in centro; attività: dormire, abbronzarsi, ballare, bere a dismisura, mangiare. Si, magiare. Cosa??
Questo “Cosa??” in realtà racchiude molteplici angosciose domande che un qualsiasi vegan, che si appresta ad andare in vacanza con amici non vegan in terra straniera, si pone. Innanzitutto ci si chiede se si riusciranno a trovare supermercati abbastanza forniti da avere almeno l’indispensabile per non ritrovarsi a consumare thè e caffè nero con un tozzo di pane con la marmellata la mattina, un panino con insalata e pomodoro a pranzo e una pesantissima pasta al pomodoro la sera (di solito va a finire che ci si abbuffa di carboidrati con lo spiacevole risvolto della sonnolenza post cena e della ruota di scorta che ti cresce sull’addome). Più che altro però i problemi nascono dalla convivenza alimentare con i non vegan, ecco la tipica articolazione:
1- È giusto trascinarli con me in una probabilmente estenuante ricerca al supermercato vegan friendly?
2- Come si divide l’ammontare della spesa dal momento che solo pochi cibi vengono usati in comune?
3- Come si farà per andare a mangiare fuori? Vorranno mangiare “tipico” ma se per me non c’è nulla? Mi preparo a consumare una triste insalata o sollevo la questione in anticipo?
4- Riuscirò a sopportare in silenzio l’odore, che ormai è diventato nauseante, del petto di pollo che cucineranno la sera?
5- Quando è il mio turno, devo lavare i piatti di tutti anche se ci sono avanzi di carne o pesce?
Sono domande che possono sembrare banali o forse addirittura da snob schizzinoso ma assicuro ai miei lettori non vegan che man mano che il tempo passa e che la consapevolezza della propria scelta vegan cresce (mi ripeto nel dire che per i più non si tratta di una scelta prettamente alimentare ma è una scelta etica, una scelta di vita) il fastidio verso la presenza, soprattutto della carne e del suo odore, diventa un automatismo: non può non turbare, proprio come non puoi evitare di tapparti il naso se il tuo compagno di stanza manifesta in via aerea le cipolle che ha mangiato la sera prima. Io non ho sollevato nessuna delle questioni che abbiamo menzionato durante la mia gaia vacanza estiva, principalmente perché ho sempre la paranoia di rompere le scatole o di essere pesante e perché non è semplice gestire, ancor di più nella convivenza continuativa, l’ “essere diverso” cioè il non prendere parte alla routine data per assodata e quindi, in risposta, spesso si tenta di adattarsi il più possibile alla fantomatica normalità. Ciononostante, razionalmente, consiglio a tutti di fare presenti le problematiche summenzionate, soprattutto le prime tre (dove fare la spesa; come pagarla; dove uscire a mangiare) che potrebbero essere accettate più di buon grado perché considerate, a ragione, meno invasive e “pretestuose”. Ovviamente se i vostri compagni di viaggio sono estremamente sensibili vi asseconderanno di loro spontanea volontà (e qui scatta l’alleluia per il comprensivo amico che ti evita il dilemma del:”Parlo si o parlo no?”) !
Tornando alla mia mirabolante vacanza, ho avuto la fortuna di avere un fornitissimo supermercato vicino all’appartamento con tanto di angolo bio-vegan ma ho deciso di non acquistare tofu, seitan o simili per mangiare solo cibi semplici e comuni (verdure, riso, fagioli etc) un po’ perché non è una vera vacanza se non è un po’ all’avventura, un po’ perché non amo che ci siano piatti tutti differenti a tavola, la segregazione alimentare mi intristisce e quindi ho cercato di uniformare il più possibile la mia alimentazione a quella delle mie compagne. Ma una cosa mi ha resa davvero felice: aver trovato, alla prima spesa, in un piccolo minimarket di una catena sconosciuta, il latte di soia! Non solo, era anche il mio preferito!! Difatti il mio pasto prediletto per tutta la vacanza è stata la colazione: un bibitone di caffè latte e fette biscottate con la marmellata. Un inizio giornata delizioso e, se devo dirla tutta, anche decisamente funzionale per il mia regolarità intestinale… credo che senza il mega beverone mattutino le mie foto in costume non sarebbero state così carine, sarebbe saltato all’occhio solo il “meloncino” (eufemismo che avevamo adottato per riferirci al pancione gonfio mattutino o serale) abbronzato, per carità, ma pur sempre un meloncino!
In trepidante attesa delle prossime vacanze mi preparerò a lavorare su me stessa, non solo per la prova costume ma soprattutto sul mio rapportarmi con le amiche vacanziere, sul non percepirmi problematica per non sembrarlo a loro, sull’esprimere le mie preoccupazioni perché così possano capirle ed aiutarmi a trascorrere una settimana in tutto e per tutto leggera, spensierata e priva di preoccupazioni! E comunque: mare, sole, altrui bicipiti oleati: mi mancate!!!! 🙂
Della serie: la prima volta non si scorda mai.
Prima vegan-vacanza riuscita al meglio. E poi quanto era bello fregarti un fagiolo dal piatto, sentendosi un po’ in colpa perchè erano I TUOI fagioli, cucciola, e noi avremmo potuto ripiegare su tutti gli altri cibi custoditi nel frigo, invece tu…
Poi però il senso di colpa è sparito perchè se non ti senti diversa tu, nemmeno noi, compagne d’avventura, ti abbiamo percepita e trattata come tale.
E così, via di fette biscottate e marmellata per tutte, bibitoni, cereali e quant’altro: è stata una vacanza, gastronomicamente (non solo, ma insomma, è un blog di cucina!) parlando perfetta, in cui spiaggiosi pranzi e goduriose (ma sanissime) cene si sono felicemente sposate a aperitivi in terrazzino, vista Palma, luci, luna e patatine e birrette…
Diverso ci piace… e sennò sai che noia.
Discriminazione è una parola “ORENDA” alla romana. Aboliamola. W la diversità e W le NOSTRE (non TUE) cene tex-mex. Non so se ve li ricordate quei 5 piatti cromaticamente intonati, ma ognuno declinato secondo i gusti personali di ciascuna di noi: i pastrocci con fette biscottate sbriciolate della Giuly, il piatto con ‘di tutto un po’ e anche un po’ di più’ della Giorgia, quello senza ‘culi’ e con l’avanzino della Gio, il mio che ‘senza mais che piatto è?’, e il tuo meravigliosamente vegan!
gnammmmm!
non vedo l’ora che arrivi il “2 is megl’ che 1” alias vegan-vacanza parte 2°!
Posso solo che rispondere con un <3